Sull’autobus. La mia curiosità non si riposa un attimo, di ogni persona che mi circonda cerco di indovinare che età abbia, cosa faccia di mestiere, quello che può passarle per la testa e se è soddisfatta oppure no . Mah, forse è una forma di malattia!
Vedo una signorona dai capelli completamente bianchi, grossa stazza, vestita alquanto alternativa. Me la immagino ventenne o trentenne, a fare le battaglie in piazza. Mi ripropongo di rimanere anch’io così, di non adagiarmi mai a completini da donna di una certa età. E’ di spalle e cerco di immaginarmi che volto possa avere.
La donna anziana dai capelli bianchi deve leggermi nel pensiero, perché d’improvviso si volta. Non è anziana, non è di mezza età, non è una signora matura, non è un’adulta. E’ una ragazzina che avrà più o meno sedici anni.
Il contrasto capelli bianchi-volto da bambina è una specie di cazzotto in un occhio. Qualcosa che non ti aspetti. Solo adesso mi rendo conto che all’attaccatura dei capelli ha un centimetro buono di ricrescita: ricrescita castano scuro! Particolare il mondo.
Non ho pregiudizi e ritengo che ciascuno si possa pitturare i capelli del colore che preferisce, ma davvero, la sensazione provata è stata strana. Come quando cerchi la tua immagine riflessa in un muro dove fino a poco tempo fa c’era una specchio. Cerchi la tua immagine e non la trovi. E ti senti sbalestrato. Tutto qui.
La ragazzina coi capelli bianchi parla con un’amica seduta vicino a lei. Questa volta la sensazione che provo è ancora più inaspettata: questa ragazzina ha delle caratteristiche che mi fanno pensare a come potrebbe essere Meraviglia di Sole tra una decina d’anni. Questa volta il tonfo è al cuore. Milioni di pensieri e di emozioni mi si affollano dentro e con la mente inizio a viaggiare nel tempo.
Bizzarri incontri si fanno sull’autobus.