Piccolo Buffo Uragano è un razionalissimo costruttore e un terribilissimo ditrutture: le due immagini parlano da sole!
Qualche sera fa Piccolo Buffo Uragano si è voluto addormentare con il babbo, fatto alquanto raro. Io dovrei essere contenta quando succede eppure non posso fare a meno di sentirmi triste. L’addormentamento è un momento speciale, tenero, profondo e io non so rinunciarci facilmente.
Fatto sta che l’altra sera è successo.
Io ho appena addormentato Meraviglia di Sole e me ne sto sola e sconsolata sul divano, a vagabondare inutilmente sul web.
Passano dieci minuti e sento dei passi. E’ Meraviglia di Sole, più addormentata che sveglia, che mi dice “mamma…” e si riaddormenta sul divano vicino a me.
Passano al massimo altri trenta secondi e sento avvicinarsi degli altri passetti, questa volta più leggeri.
Vedo arrivare Piccolo Buffo Uragano, tutto scompigliato e stropicciato, tipicamente “da nanna”: “babbo di là dorme, io sto qui, vieni vicina”. Si mette sul divano, vicino a me e vicino a Meraviglia di Sole.
Sorrido, penso a Grande Tuono Brontolone, mi dispiace che sia di là da solo, però mi godo questa serata strana, che sa di di tenerezza e di letti arrangiati.
Sorrido di nuovo e mi addormento beata.
Piccolo Buffo Uragano ha ormai quasi tre anni e da sempre è piuttosto esile, buffissimo, caparbio, irascibile e fortissimo, nonché tenerissimo.
Spesso lui manifesta tutta la sua possessività verso di me dandomi degli abbracci strizzatissimi intorno al collo. Lui strizza e io intravedo che sorride.
In quei momenti raggiungo vette di felicità difficilmente immaginabili.
Un libro che ci insegna tanto o forse che ci ricorda quello che tutti noi dovremmo già sapere: che ci sono bambini di tutti i tipi, di tutti i caratteri, di tutti i modi possibili, immaginabili e inimmaginabili e che noi grandi è inutile che proviamo a classificarli e suddividerli in categorie!
Loro sono semplicemente e meravigliosamente così!
Un libro che mi piace proprio tanto e che bisognerebbe rileggersi a cadenze regolari! Anche perché capita spesso che Pazzamamma smetta di essere “pazza” e indossi i panni di “organizer”…
Il testo e le illustrazioni di questo fantastico libro sono di Cristina Petit
Le scuole sono cominciate già da un paio di settimane, ormai, e in casa nostra hanno coinciso con un inizio davvero importante: la prima elementare per Meraviglia di Sole e la prima materna per Piccolo Buffo Uragano.
Qualche mia amica mi ha chiesto come mai non avessi scritto nulla sul blog a questo proposito, un proposito per me così importante e coinvolgente.
Ovviamente mi ha fatto molto piacere sapere che qualcuno fosse andato a vedere cosa avevo scritto (in realtà cosa “non avevo scritto”) ma la verità è che in quei giorni ero così emozionata e presa da queste nuove avventure da non riuscire a mettere giù nemmeno due righe!
Non pensavo di emozionarmi così tanto: preparare per la prima volta lo zaino di Meraviglia di Sole, accompagnarla in classe e scegliere con lei il suo banco. E’ stato come rivedermi bambina e insieme sentirmi ancor di più pienamente e orgogliosamente mamma.
Piccolo Buffo Uragano, poi, col suo grembiulino a quadretti, il passo fiero e lo zainetto sulle spalle: una tenerezza senza fine!
Sono passate due settimane e ora per loro è già tutto regolare, tutto a regime: lui va a “cola” e lei è una bambina che “studia” ma per Pazzamamma è ancora tutto molto lontano dall’essere normale!
Ci si abituerà mai al fatto che i figli crescano?
Dai un’occhiata anche a:
– Ai giardini con i passeggini
– Corsa mattutina
Ci sono tanti modi per approcciarsi alle cose, anche per afferrarle la prima volta, quando si è piccoli e con le manine paffutelle…
C’è chi è stata mesi ad osservare sonagli, ciondolini e pupazzetti. A studiarli con gli occhi attenti senza mai provare a sfiorarli; e poi, quando ci si è cimentata la prima volta, sapeva già maneggiarli con la stessa abilità di un ingegnere di nanotecnologie.
C’è chi la prima volta che ha visto le stesse cose (gli stessi sonaglini, gli stessi pupazzetti, gli stessi ciondolini), ha avuto una sola idea in testa: “devo prenderli, devono diventare miei!”, e sbatti e rimena, non ha avuto pace finché non li ha acchiappati, magari goffamente, e non li ha visti in breve tempo in mano sua!
Indovinare quale sia stato l’atteggiamento di Meraviglia di Sole e quale quello di Piccolo Buffo Uragano è fin troppo facile…
Per chi dovesse avere dei dubbi consiglio la lettura di: Tanti modi di essere Meraviglia di Sole e Piccolo Buffo Uragano
Tendenzialmente io sarei una maniaca dell’ordine ma, siccome poi mi prende il nervoso, la mia casa è sempre nel caos.
Ultimamente – e pericolosamente – però, la tendenza all’ordine sta aumentando, non vorrei fosse l’età.
Proponimento di primavera: ributtarsi nel caos (il ginocchio fuori uso aiuta).
Questa torta, oltre che senza buco, è venuta proprio schifosa! Sia d’aspetto che di sapore. E’ finita in un lampo ad alimentare la raccolta dei rifiuti umidi…
Anche Pazzamamma qualche volta sbaglia… (e lo sbaglio principale è stato cambiare marca del lievito, proprio da non fare!).
E’ stata definita all’unanimità: Torta Bleah (anche Piccolo Buffo Uragano lo ripeteva convinto: “Bleah”).
Et voilà. Le jeu est fait! Da tanto sognavo di realizzarlo e finalmente ce l’ho fatta! Anzi, ce l’abbiamo fatta: io e Meraviglia di Sole, con l’insostituibile aiuto di Piccolo Buffo Uragano: il Twister fatto da noi!
Cosa ci vuole:
– nylon a metraggio (1,50 m, di quello più leggero),
– cartoncini bristol di vari colori,
– un cartoncino bianco formato A4,
– una cannuccia resistente, meglio se nera,
– un gancino da appendi canovacci,
– il coperchio di una scatola (ad es. quella delle risme di carta, noi abbiamo usato una scatola del Lego),
– schotch trasparente largo o plastica adesiva trasparente,
– colla a caldo o colla millechiodi o attaccatutto o silicone…
– forbici, colla, biadesivo, pennarelli…
– 4 feltrini piccoli,
– qualcosa per realizzare dei cerchi, con diametro di circa 15 cm (un coperchio, una tazza, una ciotola…).
Come si fa:
1) Con l’aiuto di un coperchio o simile, disegnare delle forme rotonde sui cartonicini, 4 per ogni colore (noi abbiamo usato 5 colori),
2) attaccarli col biadesivo sul nylon e ricoprirli con lo schotch trasparente largo o con la plastica adesiva trasparente (noi alla fine abbiamo optato per inserirle all’interno del nylon, aperto a libro; poi abbiamo chiuso il nylon; più resistente al Piccolo Buffo Uragano). Abbiamo così realizzato il tappetone;
3) realizzare il tabellone creando 4 quadranti (mano destra, mano sinistra, piede destro, piede sinistro) come indicato nella figura, e ricoprirlo di schotch trasparente largo,
4) fare un piccolo foro nel coperchio e infilarci il gancio,
5) da sotto, fermare il gancio con della carta, in modo che resti libero di girare (abbiamo messo quattro feltrini per fare il giusto spessore),
6) attaccare la cannuccia al gancio usando la colla a caldo o i sostituti vari (in questo modo realizziamo la lancetta).
Io gioco è fatto, adesso si inizia a giocare!
Ci si gioca in 2, 3, 4, 5… A turno si gira la lancetta e ci si posiziona sul tappetone come indicato dal tabellono. Man mano che si procede ci si intreccia e si assumono posizioni sempre più scomode e dall’equilibrio precario, perde chi casca per primo. E’ divertentissimo, parola di Pazzamamma&famiglia!