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Settembre: tutti a scuola, e che cambiamenti!

ZainiLe scuole sono cominciate già da un paio di settimane, ormai, e in casa nostra hanno coinciso con un inizio davvero importante: la prima elementare per Meraviglia di Sole e la prima materna per Piccolo Buffo Uragano.

Qualche mia amica mi ha chiesto come mai non avessi scritto nulla sul blog a questo proposito, un proposito per me così importante e coinvolgente.
Ovviamente mi ha fatto molto piacere sapere che qualcuno fosse andato a vedere cosa avevo scritto (in realtà cosa “non avevo scritto”) ma la verità è che in quei giorni ero così emozionata e presa da queste nuove avventure da non riuscire a mettere giù nemmeno due righe!

Non pensavo di emozionarmi così tanto: preparare per la prima volta lo zaino di Meraviglia di Sole, accompagnarla in classe e scegliere con lei il suo banco. E’ stato come rivedermi bambina e insieme sentirmi ancor di più pienamente e orgogliosamente mamma.
Piccolo Buffo Uragano, poi, col suo grembiulino a quadretti, il passo fiero e lo zainetto sulle spalle: una tenerezza senza fine!

Sono passate due settimane e ora per loro è già tutto regolare, tutto a regime: lui va a “cola” e lei è una bambina che “studia” ma per Pazzamamma è ancora tutto molto lontano dall’essere normale!

Ci si abituerà mai al fatto che i figli crescano?

Dai un’occhiata anche a:
Ai giardini con i passeggini
Corsa mattutina

 

 

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Afferrare cose

Ci sono tanti modi per approcciarsi alle cose, anche per afferrarle la prima volta, quando si è piccoli e con le manine paffutelle…

C’è chi è stata mesi ad osservare sonagli, ciondolini e pupazzetti. A studiarli con gli occhi attenti senza mai provare a sfiorarli; e poi, quando ci si è cimentata la prima volta, sapeva già maneggiarli con la stessa abilità di un ingegnere di nanotecnologie.

C’è chi la prima volta che ha visto le stesse cose (gli stessi sonaglini, gli stessi pupazzetti, gli stessi ciondolini), ha avuto una sola idea in testa: “devo prenderli, devono diventare miei!”, e sbatti e rimena, non ha avuto pace finché non li ha acchiappati, magari goffamente, e non li ha visti in breve tempo in mano sua!

Indovinare quale sia stato l’atteggiamento di Meraviglia di Sole e quale quello di Piccolo Buffo Uragano è fin troppo facile…
Per chi dovesse avere dei dubbi consiglio la lettura di: Tanti modi di essere Meraviglia di Sole e Piccolo Buffo Uragano

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“Splash!” un Piccolo Buffo Uragano in vasca

Può un Piccolo Buffo Uragano resistere a una vasca piena d’acqua con dentro una Meraviglia di Sole che sguazza allegramente?
La risposta è no, non può resistere! Punto.
Vederlo in punta di piedi che cercava di toccare l’acqua e poi ritrovarlo dentro la vasca è stato un tutt’uno! Un tutt’uno davvero molto buffo.
Ha continuato per giorni a dire: “Io appia (= acqua), tuffo, piango”, però  voleva pure rifarlo!

 

 

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Spostamenti notturni (ovvero: malattie varie in casa nostra)

Ecco quello che è accaduto stanotte in casa nostra, solo in ambito di “spostamenti”…

Meraviglia di Sole (di seguito: MDS) si addormenta sul divano. Pochi minuti dopo comincia a tossire.
Pazzamamma (detta anche Nuvola Passeggera, di seguito:PNP) porta Piccolo Buffo Uragano (PBU) sul lettone e lo addormenta lì. Ancora PBU non dorme e MDS, causa tosse insistente, si sveglia e chiede di PNP, che la raggiunge prontamente sul divano e l’accompagna in camerina sua, nel suo letto, rimanendo un po’ con lei. Causa forte russare di MDS, PNP non si addormenta lì con lei. PNP va a dormire nel lettone, accanto a PBU che, causa tosse di entrambi, non viene spostato nel suo lettino, sito nella stessa camera di MDS.
Intanto Grande Tuono Brontolone (GTB) è ancora sul divano, forse sveglio, forse no.
Passa un’oretta e MDS raggiunge PNP e PBU nel lettone, svegliandoli entrambi. PNP si ritrova strizzata sotto le coperte, tanto strizzata che le pare di essere un salame. Per la posizione scomoda e per il persistere del russare della dolce MDS, PNP esce fuori a fatica dalle coperte, strisciando come un baco, e si trasferisce sul divano, sfrattando GTB, che va nell’unico posto per grandi rimasto libero: il letto di MDS.
MDS si sveglia nuovamente, lamentandosi che PBU la spinge con i piedi e non la fa dormire (i piccoli piedini di PBU sono in verità duri come cunei d’accaio). PBU si è svegliato e, nel suo linguaggio, tenta di dire a PNP che la tosse di MDS lo ha disturbato nel suo beato dormire. MDS si trasferisce nel lettino di PBU, ci sta comoda come una sardina in scatola, ma si addormenta di nuovo. PBU, che non si è mosso dal lettone, appare turbato da questo risveglio improvviso e ci mette un’ora a riaddormentarsi. Quando finalmente lo fa, PNP cerca di rilassarsi e di dormire, di nuovo nel lettone. PBU, che non russa mai, si mette a russare profondamente. PNP non ce la fa a riaddormentarsi e torna, un’altra volta, sul divano.
MDS ripiomba sul divano, sveglia nuovamente PNP e occupa il divano piccolo. Non russa o russa poco, o forse PNP è davvero troppo stanca e questa volta non la sente.
MDS si sveglia per l’ennesima volta. Per PNP è suonata la sveglia e si alza. MDS si sposta sul divano grande.
PNP inizia la giornata, fresca e riposata come non mai.

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La differenza perfetta

La differenza d’età perfetta tra fratello e sorella (o fra fratelli o tra sorelle) non esiste.
Per molti anni (ahhhhh avevo scritto “hanni”, orroreeeee!!!) ho ritenuto che la differenza perfetta fossero esattamente 2 anni e mezzo. Due anni troppo vicini, tre anni troppo distanti. Poi le cose sono andate diversamente. E la differenza d’età tra Meraviglia di Sole e Piccolo Buffo Uragano è pari, con esattezza, a 3 anni e nove mesi. E a me adesso sembra davvero perfetta.
Se tra loro ci fossero due anni sarebbero quasi coetanei, avremmo durato una gran fatica i primi tempi ma adesso giocherebbero insieme a ogni cosa come fanno gli amici. Ma mi sarei goduta meno Meraviglia di Sole da sola, che è stata una cosa veramente meravigliosa. Però vederli giocare insieme a ogni ora del giorno (e forse anche della notte) mi avrebbe fatto dire: “Questa senza dubbio è la differenza d’età perfetta tra loro”.
Se tra loro ci fossero sei o sette anni di differenza, giocherebbero meno insieme, ma Meraviglia di Sole si divertirebbe da morire con lui, lo considererebbe ancora più di adesso il “suo” bambino e ce lo coccoleremo entrambe tutto il tempo, come a volte già facciamo. E ancora una volta, guardandoli avrei detto: “Questà è la differenza perfetta tra loro”.
Se tra loro ci fossero dieci o più anni di differenza, io e Meraviglia di Sole saremmo ancora più di adesso grandi amiche (se più di adesso è possibile), forse sorelle, e lui sarebbe il nostro piccolino. E sicuramente sarebbe ancora tutto perfetto.
Tra Meraviglia di Sole e Piccolo Buffo Uragano ci sono 3 anni e nove mesi, giorno più giorno meno. Lei se lo coccola, io me li coccolo entrambi, loro giocano a rincorrersi e a saltare. Io li guardo e mi ripeto di continuo: “Questa è la differenza perfetta”.
Forse la differenza perfetta non esiste, o forse sono tutte perfette, come a ognuno piace pensare. Forse esistono “solo” le cose belle, e sono perfette proprio perché sono belle.
Dovrei imparare da questo, e non cercare la perfetta perfezione che mi sono costruita in mente anche in altre situazioni della vita. Qui l’ho capito, vediamo altrove.

P.S.1: Oggi Meraviglia di Sole spenge sei candeline.

P.S.2: Compitino: quanto ha Piccolo Buffo Uragano?

 

 

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I bambini e la confusione

Quando ero in dolce attesa di Meraviglia di Sole, ricordo che l’ostetrica del corso preparto, al primo colloquio mi chiese: “Hai idea della confusione che portano in casa i bambini piccoli?”. Le risposi di sì, che lo sapevo. In realtà non lo sapevo per niente e non l’ho saputo per molto tempo, fino a quando in casa nostra non è arrivato Piccolo Buffo Uragano.

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Tanti modi di essere Meraviglia di Sole e Piccolo Buffo Uragano

Quando Meraviglia di Sole deve prendere una cosa cattiva e una buona, oppure anche semplicemente una che le piace di meno e una che le piace di più, lei prende prima quella cattiva e poi quella buona, perché è una specie di autopremio e se la gusta di più.

Quando la stessa scelta deve farla Piccolo Buffo Uragano, lui sceglie senza dubbi prima la buona, e poi – semmai (e se riesci a dargliela) – quella cattiva. La sua filosofia é: intanto quella buona l’ho presa!